Zucchero bianco, di canna, fruttosio o dolcificante?

C’è chi sceglie il classico zucchero bianco, chi predilige quello di canna, chi punta sul fruttosio e chi usa il dolcificante. Ma qual è la differenza tra questi prodotti? Proviamo a fare chiarezza!

Zucchero bianco, zucchero di canna e fruttosio

Il classico zucchero bianco è il risultato finale di un lungo processo di lavorazione che utilizza reagenti chimici e che permette di separare e concentrare il saccarosio presente nell’estratto di radice della barbabietola da zucchero. Esso viene commercializzato sotto forma di zucchero in polvere, cristallino, in zollette e così via.

Lo zucchero di canna, invece, deriva dall’evaporazione del succo contenuto nel fusto della canna da zucchero. Esistono due tipi principali di zucchero di canna: lo zucchero grezzo e quello integrale. Il primo è sottoposto a un processo di raffinazione simile a quello dello zucchero bianco; il suo colore dorato è dato dalla presenza di melassa. Quello integrale invece non subisce alcun processo di raffinazione e, a differenza dello zucchero bianco e di quello grezzo, mantiene inalterato il contenuto di vitamine, minerali ed enzimi della pianta da cui viene estratto.

Infine, il fruttosio è uno zucchero semplice che si trova nella frutta, nel miele e anche in piccole quantità in alcune verdure; combinato con il glucosio forma il saccarosio, ovvero il comune zucchero bianco.

Ha un potere dolcificante che è superiore di circa un terzo rispetto a quello del saccarosio per cui se ne può utilizzare di meno per avere lo stesso risultato.

Dolcificanti: cosa sono

I dolcificanti sono additivi alimentari utilizzati per donare un gusto dolce ai prodotti alimentari e come edulcoranti da tavola. Come tutti gli additivi alimentari, i dolcificanti sono sostanze regolamentate la cui sicurezza è soggetta a valutazione prima dell’autorizzazione all’immissione in commercio. I dolcificanti in commercio sono diversi. Il più antico e noto dolcificante è la saccarina, una sostanza di sintesi totalmente priva di calorie con un potere dolcificante cinquecento volte superiore allo zucchero.

Un altro dolcificante sintetico è l’acesulfame K, totalmente privo di calorie e con un potere dolcificante duecento volte maggiore rispetto allo zucchero, ha il vantaggio di non possedere retrogusto amaro tipico della saccarina. I glicosidi steviolici sono usati come dolcificanti e vengono estratti dalle foglie della pianta di Stevia. Questo dolcificante è fino a trecento volte più dolce dello zucchero. Altre sostanze utilizzate sono i polioli, xilitolo e sorbitolo, molto utilizzati in caramelle e gomme da masticare o dentifrici. Attenzione a non eccedere per il loro potere lassativo.

I dolcificanti possono far male?

Un tema molto discusso parlando di dolcificanti è il loro possibile effetto dannoso per l’organismo. A tutela dei consumatori è stata definita la Dose Giornaliera Accettabile (DGA) per ogni dolcificante da parte dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA). La DGA viene rivalutata periodicamente e rappresenta quindi un limite di sicurezza e fornisce la quantità di prodotto utilizzabile per chilogrammo di peso corporeo che una persona può assumere quotidianamente per tutta la vita. Nell’Unione Europea (UE) l’etichetta sui prodotti alimentari contenenti i dolcificanti deve dichiarane la presenza, indicandone il nome o il suo numero con la E davanti.