Dalla Cina a Grugliasco: il grande viaggio del tè nero

Il tè nero è il tè più popolare nel nostro Paese. Dal sapore corposo e deciso, è apprezzatissimo in tutto l’Occidente. 

Qualche curiosità? In Lombardia e in Emilia Romagna si predilige il té nero di Ceylon – quindi i gusti speziati e fruttati – in Veneto si propende maggiormente per il tè nero al limone o al bergamotto – quindi per aromi più agrumati. La città italiana in cui le persone comprano più tè è Roma

Ma cosa rende così speciale il tè nero?

Le origini del tè nero

Il tè nero nasce per errore, in Cina, nel XVII secolo. Da qualche parte nella regione montuosa di Wuyi un giorno si sbagliò il processo di essiccazione delle foglie di tè, che andarono in fumo, rilasciando un inedito aroma affumicato.

Un errore che non venne compreso subito dal momento che, per anni, i mercanti europei continuarono a preferire il tè verde: ma alla lunga il tè nero vinse la sfida, anche per la sua capacità di resistere alle lunghe navigazioni

La colonizzazione britannica dell’India fece il resto: diversi botanici inglesi ebbero l’idea di introdurre piante di Camellia sinensis in India e in Sri Lanka, dando vita alle varietà oggi più amate (Assam e Ceylon). 

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Tè nero e benessere: i benefici per la salute

Diverse ricerche scientifiche attribuiscono al tè meriti di notevole importanza, come quello di ridurre il colesterolo e migliorare la pressione arteriosa (diminuendo notevolmente il rischio di infarto e ictus). 

È anche una sorta di distributore di antiossidanti ed energia: polifenoli, flavonoidi e theaflavine contrastano lo stress ossidativo, mentre i 40/60 mg di caffeina presenti in ogni tazza favoriscono la concentrazione (senza portare l’irrequietezza tipica del caffè). 

Il tè nero ha anche un ottimo effetto sul nostro microbiota intestinale, grazie alle catechine e ai tannini presenti nelle foglie. Ma ha anche un notevole effetto sul nostro pianeta: l’essiccazione delle foglie di tè nero richiede una minore quantità di energia rispetto a quella impiegata dal tè verde, il secondo più acquistato in Italia. Per questo motivo si tratta di una scelta più sostenibile e a minore impatto ambientale.

Un consiglio d’uso? L’ebollizione “brucia” le sostanze attive necessarie al nostro benessere. Per questo motivo ti suggeriamo di lasciare le foglie in infusione a 90° per 3-5 minuti, non di più. 

Quante tipologie di tè nero esistono?

Ecco la risposta: più di quelle che, forse, ti aspetti. 

Il tè Assam ha un sapore amarognolo e corposo: ti consigliamo di provarlo a colazione, magari abbinato a qualcosa di più dolce, come un croissant o dei biscotti al burro. 

La varietà Darjeeling è anche soprannominata “lo champagne dei tè”: ha un sentore delicato e floreale, ideale per un brunch. 

Il tè nero di Ceylon, il più diffuso in Italia, è speziato e tendente al dolce. 

Il Keemun cinese presenta delle note di frutta secca e cioccolato, il che lo rende una scelta golosa, adatta a una merenda o a un dopo cena. 

Per i più tradizionalisti, si presentano come varianti di tè nero anche l’English Breakfast, l’Earl Grey e l’Irish Breakfast (ottimo con il latte). 

Per i più creativi invece il tè nero può rappresentare la base, una tela su cui dipingere con gli aromi e i profumi più disparati. Con petali di rosa, agrumi, spezie o frutta disidratata, l’infusione diventa un momento di sperimentazione sensoriale sempre diverso. E sempre stimolante. 

Darmar offre una selezione di tè neri in diversi formati: dalle bustine tradizionali ai filtri a piramide, perfetti per assaporare aromi ed essenze in tutta la loro corposità. Clicca qui e scopri le varietà presenti sul nostro e-commerce.